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Lipoproteina A alta

Cosa significa Lipoproteina A alta

Capire cosa significa lipoproteina A alta è fondamentale per chi vuole avere un quadro completo del proprio rischio cardiovascolare. La lipoproteina (a), spesso abbreviata in Lp(a), è una particolare molecola che trasporta il colesterolo nel sangue, strutturalmente simile al colesterolo LDL(quello comunemente chiamato "cattivo") ma con una caratteristica in più: una proteina aggiuntiva chiamata apolipoproteina (a) che la rende particolarmente "appiccicosa" e quindi più propensa a depositarsi sulle pareti dei vasi sanguigni. I valori considerati normali sono generalmente inferiori a 30 mg/dL, mentre sopra i 50 mg/dL si parla di rischio cardiovascolare significativamente aumentato.

A differenza di altri parametri lipidici come il colesterolo totale o i trigliceridi, la lipoproteina (a) presenta una caratteristica peculiare: i suoi livelli nel sangue sono determinati quasi interamente dalla genetica e rimangono sostanzialmente stabili nel corso della vita. Questo significa che, una volta misurata, non ci si aspettano variazioni significative nel tempo, e per questo motivo l'esame viene generalmente prescritto una sola volta. 

Studi epidemiologici hanno dimostrato che circa il 50% delle persone colpite da un attacco cardiaco presentava livelli di colesterolo apparentemente normali: in molti di questi casi, la lipoproteina (a) elevata potrebbe aver giocato un ruolo determinante. Ecco perché conoscere questo valore può essere prezioso per una valutazione più completa della propria salute cardiovascolare.

Cause della Lipoproteina A alta

Le cause della lipoproteina A alta sono prevalentemente di natura genetica: tra il 70 e il 90% della concentrazione di Lp(a) nel sangue dipende infatti dall'ereditarietà, ovvero dai geni trasmessi dai genitori. Il gene responsabile, chiamato LPA, si trova sul cromosoma 6 e determina sia la quantità sia le caratteristiche strutturali di questa molecola. Proprio per questa forte componente ereditaria, la lipoproteina (a) viene considerata un fattore di rischio "fisso": a differenza del colesterolo LDL, non può essere ridotta in modo significativo attraverso la dieta, l'attività fisica o i farmaci tradizionali come le statine.

Esistono tuttavia alcune condizioni non genetiche che possono influenzare temporaneamente i livelli di Lp(a). Tra queste rientrano alcune malattie renali, l'ipotiroidismo (cioè una tiroide che funziona meno del dovuto), il diabete e la menopausa, fase in cui il calo degli estrogeni può determinare un aumento dei valori. 

 

Sintomi della Lipoproteina A alta

I sintomi della lipoproteina A alta rappresentano un aspetto particolarmente insidioso di questo fattore di rischio: nella maggior parte dei casi, infatti, non ce ne sono affatto. 

I segnali che possono indicare un problema legato alla lipoproteina (a) alta sono in realtà le conseguenze a lungo termine, ovvero i sintomi delle patologie cardiovascolari che questa condizione può favorire:

  • Dolore o senso di oppressione al petto (angina)
  • Affaticamento improvviso e inspiegabile
  • Difficoltà respiratorie durante sforzi fisici
  • Palpitazioni o battito cardiaco irregolare
  • Dolore che si irradia al braccio sinistro, alla mandibola o alla schiena

È importante sottolineare che questi sintomi non sono causati direttamente dalla lipoproteina (a) alta, ma rappresentano i campanelli d'allarme di condizioni gravi come infarto o ictus, che la Lp(a) contribuisce a sviluppare nel tempo. Per questo motivo le linee guida internazionali raccomandano di misurare la lipoproteina (a) almeno una volta nella vita, soprattutto se si ha una storia familiare di malattie cardiovascolari. 

Come abbassare i valori di Lipoproteina A alta

Capire come abbassare i valori di lipoproteina A alta richiede una premessa importante: a differenza del colesterolo LDL, la Lp(a) è determinata quasi interamente dalla genetica e non può essere ridotta in modo significativo attraverso la dieta o l'esercizio fisico. 

La strategia più efficace consiste nel ridurre al minimo gli altri elementi che contribuiscono al rischio cardiovascolare complessivo. Mantenere il colesterolo LDL entro valori ottimali attraverso una dieta povera di grassi saturi e, se necessario, con l'aiuto di farmaci come le statine, rappresenta il primo passo. A questo si aggiungono il controllo della pressione arteriosa, il mantenimento di un peso corporeo sano, l'attività fisica regolare e l'abbandono del fumo, che risulta particolarmente dannoso in chi ha la Lp(a) elevata perché ne favorisce l'ossidazione. Anche il controllo della glicemia è fondamentale, soprattutto per chi è a rischio di diabete.

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