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Colesterolo cattivo basso

Cosa si intende per colesterolo cattivo basso

Il colesterolo LDL è comunemente definito “colesterolo cattivo” perché, quando in eccesso, può depositarsi sulle pareti delle arterie, aumentando il rischio cardiovascolare. Tuttavia, è importante sapere che l’LDL ha una funzione biologica fondamentale: trasporta il colesterolo dal fegato ai tessuti, dove è coinvolto nella produzione di ormoni e membrane cellulari. 

Mentre nella popolazione generale si tende a considerare benefici livelli bassi di LDL per la prevenzione cardiovascolare, esistono soglie al di sotto delle quali possono emergere problematiche specifiche. La riduzione eccessiva del colesterolo LDL può compromettere alcune funzioni cellulari essenziali, in particolare quelle legate alla sintesi di membrane cellulari stabili e alla produzione di ormoni steroidei come testosterone, estrogeni e cortisolo. È importante distinguere tra una riduzione fisiologica ottenuta attraverso stili di vita salutari e riduzioni patologiche che possono indicare alterazioni del metabolismo lipidico o condizioni sistemiche sottostanti.

In altri casi, il colesterolo LDL basso può essere spia di condizioni patologiche come malassorbimento intestinale, ipertiroidismo, malattie epatiche severe o stati catabolici avanzati. È fondamentale anche considerare fattori genetici, poiché alcune rare mutazioni possono causare ipolipemie familiari con livelli costituzionalmente bassi di colesterolo. Il monitoraggio costante risulta essenziale per distinguere tra variazioni transitorie e condizioni croniche che possano richiedere interventi specifici. 

Cause del colesterolo cattivo basso

Una delle cause più frequenti di colesterolo LDL basso è una terapia farmacologica troppo intensa per abbassare i lipidi nel sangue, come l’uso prolungato di statine, fibrati o inibitori del PCSK9. Questi farmaci sono efficaci nella prevenzione cardiovascolare, ma in alcuni soggetti possono ridurre i livelli di LDL a valori inferiori a quelli fisiologicamente necessari. Anche l’eccessivo consumo di integratori ipolipemizzanti, come riso rosso fermentato, può contribuire a questa condizione.

Condizioni patologiche sistemiche possono determinare significative riduzioni del colesterolo LDL attraverso diversi meccanismi fisiopatologici. Le malattie epatiche croniche, come cirrosi o epatiti severe, compromettono la capacità del fegato di sintetizzare colesterolo e lipoproteine, portando a valori ridotti di LDL. L'ipertiroidismo accelera il metabolismo lipidico e può causare una rapida clearance del colesterolo dal circolo. 

È fondamentale identificare queste condizioni sottostanti per impostare un trattamento appropriato che non si limiti alla correzione del parametro lipidico ma affronti la patologia di base.

 

Sintomi del colesterolo cattivo basso

I sintomi associati al colesterolo LDL molto basso possono variare considerevolmente in base alla causa sottostante e alla rapidità con cui si è verificata la riduzione. Molti pazienti con livelli moderatamente bassi rimangono completamente asintomatici, specialmente quando la riduzione è graduale e conseguente a modifiche dello stile di vita o terapie farmacologiche ben tollerate. 

I principali sintomi che possono accompagnare il colesterolo cattivo basso includono:

  • Affaticamento persistente e riduzione dell'energia disponibile per le attività quotidiane
  • Alterazioni dell'umore con episodi di irritabilità, ansia o depressione lieve
  • Riduzione della libido e possibili disfunzioni sessuali
  • Difficoltà nella concentrazione e problemi di memoria a breve termine
  • Alterazioni del ciclo mestruale nelle donne
  • Maggiore suscettibilità alle infezioni
  • Crampi muscolari occasionali
  • Perdita di peso
  • Disturbi del sonno

Il monitoraggio dei sintomi nel tempo, in relazione alle variazioni dei livelli lipidici, fornisce informazioni preziose per ottimizzare la gestione terapeutica e individuare la soglia minima di colesterolo LDL compatibile con il benessere del singolo paziente.

Come aumentare i livelli di colesterolo cattivo

L'aumento del colesterolo LDL richiede un approccio cauto e personalizzato, poiché l'obiettivo non è mai quello di raggiungere valori elevati che aumenterebbero il rischio cardiovascolare, ma piuttosto di ottimizzare i livelli per garantire le funzioni fisiologiche essenziali. 

Il primo passo consiste nell'identificare e modificare le cause reversibili dell'ipolipemia eccessiva. In pazienti sottoposti a terapie ipolipemizzanti intensive, può essere necessario un aggiustamento posologico delle statine o la temporanea sospensione di farmaci aggiuntivi come ezetimibe o inibitori PCSK9. Questa modifica deve sempre essere supervisionata dal cardiologo curante, bilanciando attentamente il rischio cardiovascolare individuale con la necessità di correggere l'ipolipemia sintomatica. 

L'approccio nutrizionale per aumentare il colesterolo deve essere attentamente calibrato per evitare di compromettere la salute cardiovascolare generale. Reintegrare grassi sani come uova, crostacei o formaggi può contribuire modestamente all'aumento dei livelli sierici, pur rimanendo entro limiti ragionevoli per la prevenzione cardiovascolare. 

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