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Vitamina C alta

Cosa si intende per Vitamina C alta

La vitamina C, o acido ascorbico, è una vitamina idrosolubile essenziale per molte funzioni fisiologiche, tra cui il supporto al sistema immunitario, la produzione di collagene, l’assorbimento del ferro e la protezione delle cellule dallo stress ossidativo. I valori plasmatici normali si aggirano tra 0,4 e 1,5 mg/dL. Quando tali valori risultano superiori, si parla di vitamina C alta. A differenza delle vitamine liposolubili, l’acido ascorbico viene eliminato facilmente con le urine, quindi il rischio di accumulo è generalmente basso. Tuttavia, dosi molto elevate possono causare effetti collaterali.

L’eccesso di vitamina C nel sangue è quasi sempre correlato all’assunzione prolungata e non monitorata di integratori ad alto dosaggio. Alcune formulazioni, promosse per rafforzare le difese immunitarie o per la prevenzione delle infezioni, contengono quantità di vitamina C anche 10 o 20 volte superiori al fabbisogno giornaliero. Questo sovradosaggio può essere tollerato a breve termine in soggetti sani, ma nei casi prolungati può creare squilibri metabolici, sovraccaricare i reni e favorire la formazione di calcoli urinari.

Anche se il corpo elimina l’eccesso tramite le urine, una vitamina C costantemente alta può alterare il metabolismo di altri nutrienti, aumentare la ferrosideremia e interferire con alcuni test di laboratorio. 

Cause della Vitamina C alta

La principale causa di vitamina C alta nel sangue è l’assunzione eccessiva di integratori alimentari, in particolare compresse effervescenti o capsule ad alto dosaggio. Molti integratori in commercio contengono tra 500 mg e 1000 mg per dose, quando il fabbisogno giornaliero raccomandato per un adulto si attesta intorno ai 90-100 mg. L’uso prolungato di questi supplementi, soprattutto in combinazione con altri prodotti multivitaminici, può portare a una costante ipervitaminosi, nonostante l’escrezione urinaria contribuisca a limitarne l’accumulo.

In misura minore, anche una dieta estremamente ricca di alimenti ad alto contenuto di vitamina C (come agrumi, kiwi, peperoni, fragole e broccoli) può contribuire a un aumento dei livelli sierici, ma difficilmente rappresenta una causa primaria in soggetti sani. Tuttavia, in persone con compromissione renale o in quelle che seguono diete squilibrate o iperproteiche, l’escrezione di acido ascorbico può risultare meno efficiente. In questi casi, l’eccesso potrebbe accumularsi più facilmente, causando potenziali disturbi anche in presenza di un’assunzione alimentare moderata.

 

Sintomi della Vitamina C alta

La vitamina C, essendo idrosolubile, raramente causa intossicazioni gravi come quelle delle vitamine liposolubili. Tuttavia, quando se ne assume troppa, il corpo può manifestare alcuni disturbi piuttosto fastidiosi. La maggior parte dei sintomi sono legati all'effetto irritante che dosi elevate di acido ascorbico possono avere sul sistema digestivo. Questi problemi tendono a comparire quando si superano i 2-3 grammi al giorno, anche se la soglia varia molto da persona a persona. 

I principali sintomi della vitamina C alta includono:

  • Disturbi gastrointestinali come nausea e crampi addominali
  • Diarrea, talvolta severa
  • Bruciore di stomaco e acidità
  • Gonfiore addominale
  • Mal di testa
  • Stanchezza e irritabilità
  • Aumento della frequenza urinaria
  • Possibili calcoli renali (in soggetti predisposti)
  • Interferenza con alcuni esami di laboratorio
  • Reazioni cutanee in casi rari

Uno degli aspetti più preoccupanti dell'eccesso di vitamina C riguarda la formazione di calcoli renali. L'acido ascorbico viene metabolizzato in ossalato, una sostanza che può cristallizzare nei reni formando calcoli, specialmente in persone già predisposte. Questo rischio aumenta con dosi superiori ai 1000 mg giornalieri assunte per periodi prolungati. 

Come abbassare i livelli di Vitamina C alta

Gestire un eccesso di vitamina C è relativamente semplice grazie alla sua natura idrosolubile. Il primo passo è ovviamente smettere di assumere tutti gli integratori che la contengono, ma è importante farlo gradualmente. Una riduzione troppo brusca potrebbe scatenare sintomi da "rimbalzo". È meglio dimezzare la dose ogni pochi giorni fino ad arrivare a quantità fisiologiche. Nel frattempo, i sintomi digestivi di solito migliorano rapidamente, spesso nel giro di 24-48 ore dalla riduzione dell'assunzione.

Bere molta acqua è fondamentale per aiutare i reni a eliminare l'eccesso di vitamina C e i suoi metaboliti. Questo è particolarmente importante per ridurre il rischio di formazione di calcoli renali. Durante la fase di "disintossicazione", può essere utile ridurre temporaneamente anche l'assunzione alimentare di vitamina C, evitando per qualche giorno le fonti più concentrate come agrumi, kiwi, peperoni e frutti di bosco. Non è necessario eliminarli completamente, ma una moderazione temporanea può dare sollievo al sistema. Se i disturbi gastrointestinali sono particolarmente fastidiosi, mangiare cibi blandi e facilmente digeribili può aiutare lo stomaco a riprendersi.

Chi ha una storia di calcoli renali dovrebbe essere particolarmente prudente e consultare il medico prima di assumere dosi elevate di vitamina C.

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