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Soffri di stitichezza? Affronta la questione col medico

La stitichezza, o stipsi, è una malattia molto diffusa: si stima, infatti, che circa 13 milioni di persone nel mondo ne soffrano. Si tratta di una disfunzione del transito intestinale, spesso determinata dalla sedentarietà e la cattiva alimentazione che caratterizzano la vita odierna. Convenzionalmente si parla di stitichezza quando, per un periodo di circa 12 settimane, la persona abbia presentato almeno due sintomi tra: sforzo nell’evacuazione, feci dure, aiuto manuale nello svuotamento anale, sensazione di blocco rettale e ridotta defecazione (meno di due volte alla settimana).

Cosa comporta tale problema?

I fattori scatenanti la stipsi sono: assunzione di alcuni farmaci, dieta povera di fibre, disidratazione, malattie che interessano l’intestino, malattie nervose o patologie del retto (come emorroidi o ragadi). Alcune situazioni, come l’eccessiva sedentarietà, lo stato di gravidanza o la sindrome del colon irritabile possono portare la cosiddetta stitichezza cronica idiopatica. I sintomi tipici della stitichezza sono: bruciore anale, defecazione forzata e incompleta, dolore e gonfiore addominale e anale, evacuazione con feci dure, flatulenza, mal di stomaco, meteorismo, ragadi anali.

Rimedi alla stipsi

Al fine di evitare i fastidi tipici della stipsi, si consiglia di bere almeno due litri di acqua al giorno (per rendere morbide le feci e favorirne l’espulsione), seguire un’alimentazione sana (le fibre favoriscono il transito intestinale) e svolgere regolare attività fisica. Se tali accorgimenti non bastano, è bene rivolgersi al proprio medico per cercare la causa del disturbo: lo specialista, se lo ritiene necessario, può prescrivere l’assunzione di integratori a base di psyllium, la cui funzione è di aumentare il volume nello stomaco, per favorire l’espulsione delle feci, evitando altri prodotti dal forte potere lassativo.