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PCR alta

Cosa si intende per PCR alta

La Proteina C Reattiva, comunemente abbreviata in PCR o CRP (C-Reactive Protein), è una proteina prodotta dal fegato in risposta all'infiammazione presente nell'organismo

Il suo dosaggio nel sangue è uno degli esami più utilizzati per identificare la presenza di infiammazioni nell’organismo, anche in fase iniziale. I valori normali di PCR sono generalmente inferiori a 5 mg/L. Quando i livelli superano questa soglia, si parla di PCR alta, un segnale che l’organismo sta reagendo a un’aggressione, che può essere di origine infettiva, autoimmune, traumatica o neoplastica.

A differenza di altri marker infiammatori, la PCR ha il vantaggio di aumentare rapidamente (entro 6-8 ore) in presenza di un’infiammazione e di diminuire altrettanto velocemente quando la causa viene risolta. Questo la rende particolarmente utile per monitorare l’evoluzione di una patologia o la risposta a un trattamento. Tuttavia, la PCR è un marcatore aspecifico: non indica dove si trova l’infiammazione né ne rivela la causa. Per questo motivo, un valore elevato deve essere sempre interpretato nel contesto del quadro clinico generale e associato ad altri esami.

Il test della PCR viene spesso richiesto in presenza di febbre persistente, dolori articolari, infezioni sospette o per monitorare patologie croniche come l’artrite reumatoide, il lupus o alcune malattie cardiovascolari. 

Cause dell'aumento di PCR

L’aumento della Proteina C Reattiva è legato alla risposta dell’organismo a stimoli infiammatori di diversa natura. Le cause più comuni includono infezioni batteriche o virali, tra cui polmoniti, tonsilliti, pielonefriti o influenza. In questi casi, i valori della PCR possono aumentare in modo significativo, anche superando i 100 mg/L nei quadri infettivi più severi. Altre condizioni che portano a un rialzo della PCR sono i traumi fisici, le ustioni, gli interventi chirurgici recenti e le malattie infiammatorie croniche intestinali (come il morbo di Crohn o la colite ulcerosa).

Un’altra causa importante è rappresentata dalle malattie autoimmuni, come l’artrite reumatoide, la polimialgia reumatica o il lupus eritematoso sistemico. In questi casi, la PCR si mantiene elevata nel tempo, riflettendo l’attività infiammatoria sistemica. Anche alcune patologie oncologiche e condizioni come l’obesità o la sindrome metabolica possono generare un’infiammazione cronica di basso grado, con lievi aumenti della PCR. Infine, anche lo stress ossidativo, il fumo e una dieta ricca di grassi saturi possono contribuire all’incremento, in particolare nei soggetti predisposti.

 

Sintomi della PCR alta

La PCR alta di per sé non causa sintomi specifici, poiché rappresenta semplicemente un marcatore di laboratorio dell'infiammazione presente nell'organismo. I sintomi che una persona può avvertire quando ha la PCR elevata sono in realtà causati dalla condizione sottostante che ha scatenato il processo infiammatorio. 

Quando la PCR è elevata a causa di processi infiammatori attivi, i pazienti possono manifestare alcuni dei seguenti sintomi:

  • Febbre di varia intensità, spesso accompagnata da brividi e sudorazione
  • Stanchezza e debolezza generalizzata, con ridotta tolleranza agli sforzi fisici
  • Dolori muscolari e articolari diffusi, simili a quelli dell'influenza
  • Mal di testa persistente e difficoltà di concentrazione
  • Perdita di appetito e conseguente calo ponderale non intenzionale
  • Disturbi del sonno, con insonnia o sonnolenza eccessiva
  • Malessere generale e sensazione di "non stare bene"
  • Alterazioni dell'umore, con irritabilità o episodi depressivi
  • Linfonodi ingrossati, particolarmente nel collo, ascelle o inguine

La persistenza di valori elevati di PCR nel tempo può indicare la presenza di un'infiammazione cronica, condizione che merita particolare attenzione medica. 

Come abbassare i livelli di Proteina C Reattiva

Il primo passo per ridurre i livelli di PCR è identificare e trattare la causa sottostante dell'infiammazione. Se l'aumento è dovuto a un'infezione batterica, il trattamento antibiotico mirato porterà a una rapida normalizzazione dei valori. Nel caso di malattie autoimmuni, saranno necessari farmaci immunosoppressori o antinfiammatori specifici prescritti dallo specialista. Per condizioni acute come traumi o interventi chirurgici, la PCR tenderà a normalizzarsi spontaneamente con la guarigione. È fondamentale non tentare di abbassare la PCR senza aver prima consultato un medico, poiché questo parametro fornisce informazioni preziose sull'evoluzione della malattia e sull'efficacia delle terapie in corso. 

Una dieta ricca di alimenti antinfiammatori come pesce grasso (salmone, sardine, sgombro), frutta e verdura colorate, noci, semi e olio extravergine di oliva può aiutare a modulare la risposta infiammatoria. È importante ridurre il consumo di alimenti pro-infiammatori come carni rosse processate, zuccheri raffinati, cereali altamente processati e grassi. 

Monitorare i valori di PCR e gestire farmaci e integratori richiede competenza professionale. Su Meafarma trovi prodotti selezionati, consulenza specializzata e risorse informative per la tua salute. Chiedi sempre consiglio al tuo medico o ai nostri farmacisti per scegliere le soluzioni più appropriate e tenere sotto controllo i tuoi valori.