Spedizioni gratuite su
ordini superiori a 79.90€

Assistenza clienti

D-dimero alto

Cosa significa D-dimero alto

Il D-dimero è una proteina di piccole dimensioni che si forma quando nel sangue si dissolvono i coaguli di fibrina. In condizioni normali la sua concentrazione è molto bassa, poiché l’organismo produce e degrada i coaguli in equilibrio. Il valore di riferimento comunemente accettato è inferiore a 0,50 μg/mL FEU. Quando il D-dimero risulta elevato, significa che nel corpo è in corso un’intensa attività di coagulazione e successiva dissoluzione dei trombi, segnale che può accompagnare diverse condizioni fisiologiche o patologiche. Il test non indica una malattia specifica, ma suggerisce la necessità di approfondimenti diagnostici.

L’esame del D-dimero è utilizzato soprattutto per escludere o confermare la presenza di fenomeni trombotici come la trombosi venosa profonda o l’embolia polmonare. In questi casi, livelli elevati indicano che l’organismo sta degradando coaguli di fibrina, rilasciando nel sangue quantità superiori di D-dimero. Tuttavia, l’aumento può verificarsi anche in situazioni non legate alla formazione di trombi, come infezioni, interventi chirurgici recenti, gravidanza o malattie infiammatorie. Per questo motivo, il risultato va sempre interpretato nel contesto clinico complessivo e non deve mai essere considerato isolatamente.

Il D-dimero è un indicatore utile non solo in ambito diagnostico, ma anche nel monitoraggio di alcune terapie anticoagulanti o nella valutazione di pazienti a rischio trombotico. Valori molto elevati meritano sempre un controllo medico accurato, poiché possono essere associati a disturbi del sistema coagulativo o a condizioni acute come la coagulazione intravascolare disseminata. 

Cause del D-dimero alto

Un aumento del D-dimero può avere molte cause e non sempre indica la presenza di un trombo. Tra le cause più comuni vi sono la trombosi venosa profonda e l’embolia polmonare, condizioni in cui si formano e si degradano coaguli all’interno dei vasi sanguigni. Anche interventi chirurgici recenti, traumi, infezioni o stati infiammatori intensi possono determinare un innalzamento del valore. In gravidanza, livelli più alti sono considerati fisiologici, poiché l’organismo aumenta naturalmente la coagulabilità del sangue per prevenire emorragie durante il parto. Anche l’età avanzata tende a far crescere il D-dimero, rendendo necessario interpretare i risultati in base all’età del paziente.

Altre cause comprendono malattie del fegato, neoplasie, patologie autoimmuni e situazioni che coinvolgono una maggiore attivazione del sistema coagulativo. Il fegato, infatti, svolge un ruolo fondamentale nella produzione e nella rimozione dei prodotti della coagulazione: quando la sua funzione è compromessa, il D-dimero può risultare elevato. Valori alti si riscontrano anche nei casi di infezioni gravi o di infiammazione sistemica, dove l’organismo produce mediatori che stimolano il rilascio di fibrina. È quindi essenziale che il medico analizzi il risultato del test insieme agli altri esami di laboratorio e ai sintomi presenti, per individuare la causa esatta dell’aumento e stabilire il corretto percorso diagnostico o terapeutico.

Sintomi del D-dimero alto

Un aumento del D-dimero non causa sintomi specifici, ma è spesso associato ai disturbi che determinano la sua crescita. Quando il valore è elevato a causa della formazione di trombi, possono comparire manifestazioni legate a una ridotta circolazione sanguigna. 

I sintomi che possono essere associati a un D-dimero alto includono:

  • gonfiore, dolore o arrossamento a una gamba
  • difficoltà respiratoria o dolore toracico improvviso
  • battito cardiaco accelerato o irregolare
  • sensazione di stanchezza 
  • dolore addominale o gonfiore localizzato
  • febbre lieve 
  • gonfiore improvviso agli arti o al volto
  • vertigini o confusione nei casi più gravi

L’interpretazione dei sintomi deve sempre essere affidata a un medico, poiché un D-dimero alto può dipendere anche da condizioni non trombotiche come infezioni, gravidanza o malattie infiammatorie croniche. 

Come abbassare i valori di D-dimero alto

Non esiste un trattamento diretto per abbassare il D-dimero, poiché il suo aumento è sempre la conseguenza di una condizione sottostante. La terapia varia in base alla causa individuata. Se l’origine è un evento trombotico, il medico prescriverà farmaci anticoagulanti per impedire la formazione di nuovi coaguli e favorire la dissoluzione. Nei casi in cui l’aumento dipenda da un’infiammazione o da un’infezione, la cura del processo infiammatorio o infettivo porterà naturalmente a una riduzione dei valori. È essenziale evitare di interpretare autonomamente il risultato dell’esame e rivolgersi sempre a un professionista per una valutazione accurata.

Le abitudini quotidiane possono contribuire a mantenere il sangue in equilibrio e a ridurre il rischio di formazione di trombi. L’attività fisica regolare migliora la circolazione e previene la stasi venosa, soprattutto negli arti inferiori. Seguire una dieta equilibrata, povera di grassi saturi e ricca di frutta, verdura e cereali integrali aiuta a proteggere il sistema cardiovascolare. È utile evitare il fumo e limitare l’alcol, entrambi fattori che aumentano la viscosità del sangue. 

Affidarsi al proprio medico e seguire le indicazioni terapeutiche permette di identificare tempestivamente eventuali anomalie e di agire in modo mirato. Scopri come leggere i valori delle tue analisi con Meafarma. Chiedi consulto ai nostri farmacisti per qualsiasi dubbio sulla tua salute.