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Alfa 1 antitripsina alta

Cosa si intende per Alfa 1 antitripsina alta

L'alfa 1 antitripsina alta si verifica quando la concentrazione di questa proteina nel sangue supera i valori normali, generalmente compresi tra 90 e 200 mg/dL (i range possono variare leggermente a seconda del laboratorio). L'alfa 1 antitripsina è una glicoproteina prodotta principalmente dal fegato che svolge un ruolo fondamentale nella protezione dei tessuti, in particolare dei polmoni. La sua funzione principale è quella di inibire l'azione di alcuni enzimi chiamati proteasi, come l'elastasi neutrofila, che vengono rilasciati dai globuli bianchi durante i processi infiammatori e che potrebbero danneggiare i tessuti se non fossero adeguatamente controllati.

A differenza del deficit di alfa 1 antitripsina, che è una condizione genetica ben nota e associata a gravi patologie polmonari ed epatiche, i valori elevati di questa proteina rappresentano generalmente una risposta fisiologica dell'organismo. L'alfa 1 antitripsina appartiene infatti al gruppo delle cosiddette "proteine di fase acuta", ovvero quelle sostanze la cui produzione aumenta naturalmente quando il corpo affronta un'infiammazione, un'infezione o un trauma. Si tratta quindi di un meccanismo di difesa che il nostro organismo mette in atto per proteggere i tessuti dai danni causati dagli enzimi liberati durante questi processi.

Il riscontro di valori elevati di alfa 1 antitripsina nelle analisi del sangue non deve quindi allarmare immediatamente, ma richiede comunque un'attenta valutazione medica per comprenderne la causa. 

Cause dell'Alfa 1 antitripsina alta

Le cause dell'alfa 1 antitripsina alta sono principalmente legate a condizioni che attivano la risposta infiammatoria dell'organismo. Tra le cause più comuni di alfa 1 antitripsina alta troviamo le infezioni, sia batteriche che virali, i traumi fisici, gli interventi chirurgici e le ustioni. Anche la pancreatite acuta può determinare un significativo aumento di questa proteina. Le malattie infiammatorie croniche rappresentano un'altra categoria importante: patologie come l'artrite reumatoide, il lupus eritematoso sistemico e le malattie infiammatorie intestinali (morbo di Crohn e colite ulcerosa) mantengono costantemente attiva la produzione di proteine di fase acuta, inclusa l'alfa 1 antitripsina.

Esistono anche cause non patologiche che possono innalzare i livelli di questa proteina. La gravidanza, ad esempio, comporta normalmente un aumento dell'alfa 1 antitripsina, così come l'assunzione di contraccettivi orali o di terapie a base di estrogeni. Alcune condizioni epatiche, come l'epatite acuta, possono temporaneamente stimolare una maggiore produzione della proteina.

 

Sintomi dell'Alfa 1 antitripsina alta

L'alfa 1 antitripsina alta di per sé non causa sintomi specifici. Essendo un indicatore di laboratorio e non una malattia vera e propria, i disturbi che il paziente può avvertire dipendono dalla condizione sottostante che ha determinato l'aumento della proteina nel sangue. 

A seconda della causa che ha provocato l'aumento dell'alfa 1 antitripsina, possono manifestarsi diversi sintomi:

  • Febbre, brividi e malessere generale (in caso di infezioni batteriche o virali)
  • Tosse, mal di gola e dolori muscolari
  • Dolore articolare, gonfiore e rigidità
  • Affaticamento persistente e debolezza
  • Eruzioni cutanee o arrossamenti
  • Dolore addominale e disturbi digestivi (in caso di pancreatite o malattie infiammatorie intestinali)

È importante sottolineare che il riscontro di valori elevati può avvenire anche in modo del tutto casuale, durante esami del sangue di routine, senza che il paziente avverta alcun disturbo particolare. 

Come abbassare i valori di Alfa 1 antitripsina alta

Se l'aumento è dovuto a un'infezione batterica, il medico prescriverà una terapia antibiotica appropriata; in caso di infezioni virali, verranno utilizzati farmaci antivirali quando disponibili. Per le malattie infiammatorie croniche, come l'artrite reumatoide o le patologie autoimmuni, possono essere indicati farmaci antinfiammatori, corticosteroidi o immunosoppressori.

Parallelamente al trattamento medico, adottare uno stile di vita sano può contribuire a ridurre lo stato infiammatorio generale dell'organismo e favorire la normalizzazione dei valori. Un'alimentazione equilibrata, ricca di frutta, verdura, cereali integrali e proteine magre, aiuta a sostenere il sistema immunitario e a contrastare l'infiammazione. L'attività fisica regolare, anche moderata come una camminata quotidiana di 30 minuti, contribuisce a migliorare la salute generale e a ridurre i livelli di infiammazione. È consigliabile evitare il fumo, che danneggia i polmoni e può peggiorare qualsiasi condizione respiratoria, e limitare il consumo di alcol per non sovraccaricare il fegato.

Una volta avviato il trattamento della condizione sottostante, i valori di alfa 1 antitripsina tendono generalmente a normalizzarsi in modo spontaneo. Il medico potrà richiedere controlli periodici delle analisi del sangue per verificare l'andamento dei livelli e l'efficacia della terapia. 

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