Alanina aminotransferasi alta
Cosa si intende per Alanina aminotransferasi alta
L'alanina aminotransferasi, comunemente indicata con la sigla ALT (o GPT, glutammato-piruvato transaminasi), è un enzima che si trova principalmente all'interno delle cellule del fegato. Il suo compito è partecipare al metabolismo degli aminoacidi, le molecole che costituiscono le proteine. Quando parliamo di alanina aminotransferasi alta, ci riferiamo a una concentrazione nel sangue superiore ai valori normali, che generalmente oscillano tra 7 e 55 U/L (unità per litro) negli uomini e tra 7 e 45 U/L nelle donne. Questi valori possono variare leggermente in base al laboratorio e alla metodica utilizzata.
In condizioni normali, l'ALT è presente nel sangue in quantità molto basse, poiché rimane confinata all'interno delle cellule epatiche dove svolge la sua funzione. Quando il fegato subisce un danno o un'infiammazione, le cellule epatiche si danneggiano e rilasciano l'enzima nel circolo sanguigno, facendo aumentare i valori rilevabili dalle analisi. Per questa caratteristica, l'ALT è considerata un marcatore molto specifico della salute del fegato: più dellealtre transaminasi, un suo innalzamento indica con buona probabilità che qualcosa non va a livello epatico, spesso anche prima che compaiano sintomi evidenti.
Cause dell'Alanina aminotransferasi alta
Le cause più frequenti dell'alanina aminotransferasi alta sono legate a condizioni che danneggiano direttamente le cellule del fegato. Al primo posto troviamo le epatiti virali (A, B, C), che provocano infiammazione dell'organo e possono causare aumenti anche molto significativi dell'ALT. Altrettanto comune è la steatosi epatica, nota come "fegato grasso", una condizione in cui si accumula grasso nel tessuto epatico, spesso associata a sovrappeso, obesità, diabete e sindrome metabolica. Anche il consumo eccessivo di alcol rappresenta una causa importante: l'etanolo danneggia progressivamente le cellule del fegato e, se l'abuso è prolungato, può portare a epatite alcolica e cirrosi.
Oltre alle patologie epatiche vere e proprie, esistono altri fattori che possono far aumentare i livelli di ALT. L'assunzione di alcuni farmaci è tra i più comuni: antinfiammatori, antibiotici, statine (usate per il colesterolo), antiepilettici e persino integratori a base di erbe possono risultare tossici per il fegato se usati a lungo o in dosi elevate. Anche l'esercizio fisico molto intenso può causare un rialzo temporaneo delle transaminasi, così come alcune malattie non strettamente epatiche, tra cui la celiachia, i disturbi della tiroide e le miopatie (malattie muscolari). Per questo motivo, quando si riscontra un valore di ALT elevato, è fondamentale indagare il contesto clinico complessivo del paziente per individuare la causa corretta.
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Sintomi dell'ALT alta
Nella maggior parte dei casi, i valori di ALT alta non provocano sintomi evidenti, soprattutto quando l'aumento è lieve o moderato.
Quando il danno epatico diventa più significativo i principali sintomi dell’alanina aminotransferasi alta sono:
- Stanchezza persistente e senso di debolezza generale
- Perdita di appetito e nausea
- Dolore o fastidio nella parte superiore destra dell'addome
- Urine di colore scuro, simile al tè
- Feci di colore chiaro o pallido
- Prurito cutaneo diffuso
È fondamentale precisare che questi sintomi non sono causati direttamente dall'aumento delle transaminasi, ma dalla condizione sottostante che ha provocato il danno epatico. Ittero, urine scure e feci chiare, ad esempio, indicano che il fegato non sta elaborando correttamente la bilirubina. Se noti uno o più di questi segnali, soprattutto se accompagnati da valori di ALT persistentemente elevati, è importante consultare il medico per approfondimenti diagnostici come ecografia addominale, esami specifici per le epatiti virali o altri marker della funzionalità epatica.
Come abbassare i valori di ALT
Per riportare i livelli di ALT nella norma è essenziale intervenire sulla causa che ha determinato l'aumento. Se il problema è legato a farmaci potenzialmente epatotossici, il medico valuterà la possibilità di modificare la terapia, ridurre i dosaggi o sostituire i principi attivi con alternative meno aggressive per il fegato. In caso di epatiti virali, invece, saranno necessari trattamenti antivirali specifici. Quando l'aumento dipende da condizioni metaboliche come la steatosi epatica, l'approccio terapeutico si concentra principalmente sullo stile di vita.
L'alimentazione gioca un ruolo centrale nel recupero della salute epatica. È consigliabile seguire una dieta ricca di frutta, verdura, cereali integrali e proteine magre, limitando invece i cibi ricchi di grassi saturi, zuccheri raffinati e alimenti ultraprocessati. L'alcol rappresenta uno dei principali nemici del fegato: anche quantità moderate possono ostacolare la rigenerazione delle cellule epatiche, quindi è opportuno ridurne drasticamente il consumo o eliminarlo del tutto, almeno fino alla normalizzazione dei valori. Il controllo del peso corporeo è altrettanto importante, poiché sovrappeso e obesità favoriscono l'accumulo di grasso nel fegato.
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