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Carenza di ferro e conseguenze

Ci si può accorgere della carenza di ferro grazie alle analisi del sangue: il ferro è un minerale importante per il nostro organismo, in quanto è alla base dell’emoglobina, cioè la molecola che trasporta l’ossigeno nel sangue. La carenza di ferro è anche definibile anemia sideropenica, che si manifesta attraverso debolezza, pallore della pelle, unghia fragili e vertigini.

Cause e sintomi del problema

Vediamo quali sono le condizioni che determinano la carenza di ferro nel sangue: diarrea, diete povere di carne, disturbi gastrointestinali, gravidanza, perdite eccessive di sangue (ciclo mestruale abbondante, emorroidi, sanguinamento dal naso), pratica di sport molto dispendiosi dal punto di vista energetico. I sintomi che permettono di riconoscere questo deficit sono: fiato corto, dolore al torace, insonnia, irritabilità, mal di testa, pallore, senso di fatica eccessivo e vertigini.

Si cura?

Chi manifesta questi sintomi deve rivolgersi al proprio medico, il quale suggerirà di effettuare le analisi del sangue, dalle quali potrebbe emergere la carenza di ferro: sulla base dei risultati potrà prescrivere l’assunzione di integratori utili al caso specifico. Questi sono un valido aiuto quando il ferro assunto con l’alimentazione non è sufficiente. in farmacia è possibile acquistare integratori di acido citrico, aminoacidi, vitamina C e zucchero, tutti utili a favorire l’assorbimento di ferro. Al contrario, il consumo di alcuni alimenti, ad esempio le fibre, sfavorisce il corretto immagazzinamento del minerale in questione da alimenti quali carne, legumi e pesce.